...la nostra preghiera non dev’essere limitata solo ai nostri bisogni, alle nostre necessità: una preghiera è veramente cristiana se ha anche una dimensione universale.. (Francesco)
« Che vuoi che io faccia? ». « Fuggi il male e fa' il bene, cerca la pace e seguila finché non la trovi ». ( Rivolto dal Signore a S. Norberto )
Sorelle e fratelli, continuiamo a pregare perché dovunque tacciano le armi e si lavori per la pace attraverso il dialogo. (Leone XIV)
...Guardare Dio e lasciarsi guardare da Dio: questo è pregare. (Francesco)
“Gesù ci guarda, ci ama e ci rispetta. È tutto cuore e tutta misericordia. Andiamo con fiducia a Gesù, Lui ci perdona sempre”. (Francesco)
La Parrocchia Santa Maria Ponte Ronca, Invita alla presentazione del libro del Cardinale Matteo M. Zuppi " MEDITERRANEO DI PACE "
Venerdì 4 Luglio ore 21,00 Salone della Parrocchia via Savonarola 2 Ponte Ronca (Zola Predosa) Sarà presente Matteo Prodi, uno dei coautori del libro.
Questo libro offre al lettore la Prolusione che il cardinale Matteo M. Zuppi ha tenuto il 27 novembre 2024 in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico 2024-2025 della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale. Già il titolo della Prolusione: «Il Mediterraneo deve diventare una “Grande tenda di pace”. Il nostro Papa auspica la pace per il mondo. Quali fondamenti per una teologia e prassi di pace?» fa comprendere che non si tratta di un testo celebrativo o d’occasione, ma di uno studio articolato che affronta l’emergenza di un mondo in guerra cercando di indicare il compito che la teologia deve assumere per contribuire alla costruzione della Pace. Alla ricchezza di argomenti e questioni proposti dalla Prolusione, risponde un gruppo di studiosi legato alla collaborazione con l’Istituto di Storia del cristianesimo “Cataldo Naro. Vescovo e storico della Chiesa” componendo un ricco mosaico di riflessioni e suggestioni che si spera possano aiutare – davanti al Mediterraneo dei naufragi, dei respingimenti in mare, delle carcerazioni di migranti, della sistematica violazione dei diritti umani, della cancellazione della storia – alla costruzione di una Teologia per la pace.
In quel tempo, chiamati a sé i suoi dodici discepoli, Gesù diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità. I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l'Iscariota, colui che poi lo tradì. Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d'Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino».
Le Parole dei Papi
La ricerca del volto di Dio è motivata da un anelito di incontro con il Signore, incontro personale, un incontro con il suo immenso amore, con la sua potenza che salva. I dodici Apostoli, di cui ci parla il Vangelo di oggi (cfr Mt 10,1-7), hanno avuto la grazia di incontrarlo fisicamente in Gesù Cristo, Figlio di Dio incarnato. Lui li ha chiamati per nome, ad uno ad uno – lo abbiamo sentito –, guardandoli negli occhi; e loro hanno fissato il suo volto, hanno ascoltato la sua voce, hanno visto i suoi prodigi. L’incontro personale con il Signore, tempo di grazia e di salvezza, comporta la missione: «Strada facendo – li esorta Gesù – predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino» (v. 7). Incontro e missione non vanno separati. Questo incontro personale con Gesù Cristo è possibile anche per noi, che siamo i discepoli del terzo millennio. Protesi alla ricerca del volto del Signore, lo possiamo riconoscere nel volto dei poveri, degli ammalati, degli abbandonati e degli stranieri che Dio pone sul nostro cammino. (Papa Francesco - Omelia Santa Marta, 8 luglio 2020) Fonte: Vatican News